Il tedesco è il mio grande amore: dopo un inizio un po’ turbolento, segnato da un quattro in pagella, sono riuscita ad entrare nell’ottica tedesca, a capirne la logica e cominciare ad apprezzarlo. A primo impatto questa lingua può sembrare difficile, ma è più semplice di quel che si pensa: bisogna mettere in conto un tempo variabile di assestamento per cambiare prospettiva e modo di ragionare, dopodiché la grammatica regolare e basata sulla logica ti condurrà a esprimerti senza troppi problemi. Incoraggio sempre i miei studenti a imparare il tedesco perché è una lingua che se si va oltre ai suoni duri, è davvero bellissima e fonte di ricchezza. Ti dico ora un po’ di cose che devi sapere prima di iniziare a studiare tedesco.
I generi
Il tedesco non ha solamente i generi maschile e femminile, ma ha anche un genere neutro: per generalizzare possiamo dire che sono di genere maschile tutte le parole che fanno riferimento a una persona di quel sesso, sono femminili tutti i sostantivi che si riferiscono a persone di genere femminile e al genere neutro appartengono oggetti inanimati, concetti astratti e animali. La realtà però è un po’ più complessa di così: ad esempio, das Mädchen è il termine che si usa per indicare la ragazza, è di genere neutro perché rappresenta il diminutivo di Mädel, bambina; in tedesco infatti tutti i diminutivi sono neutri. Di solito il genere delle parole italiane rimane invariato anche in tedesco, ma ci sono alcune grande eccezioni: ad esempio der Mond, il luno, der Bauch, il pancio, die Welt, la monda, die Butter, la burra, die Milch, la latte. Nel mio corso di tedesco base ti insegno però come riconoscere il genere dei sostantivi senza saperli tutti per forza a memoria, anche perché per formulare frasi ricche di complementi è fondamentale conoscere i generi delle parole.
I casi
In italiano arricchiamo le nostre frasi con i complementi, in tedesco ci sono i casi, il loro equivalente. Si parla in particolare di caso nominativo quando abbiamo il soggetto, caso accusativo quando si tratta di complemento oggetto, caso dativo per il complemento di termine e caso genitivo per il complemento di specificazione. A seconda di questi casi ci sono alcune parti della frase, in particolare articoli determinativi e indeterminativi, la negazione con kein, aggettivi attributivi e aggettivi possessivi, che vengono declinate, cioè che acquisiscono particolari desinenze che danno informazioni grammaticali circa il complemento che vogliono esprimere. All’inizio questo meccanismo risulta complicato per chi non è abituato ad esprimersi in questo modo, ma ti assicuro che dopo un po’ di pratica il sistema tedesca ha il grande vantaggio di far capire chiaramente in qualsiasi tipo di frase che valore ha ogni elemento e quindi potrai definire semplicemente dalla desinenza di un elemento quale complemento esprime.
I falsi amici
Come in tutte le lingue, anche in tedesco ci sono alcuni falsi amici che è bene conoscere per non commettere gaffe. Die Affäre ad esempio non è l’affare, che si dice das Geschäft, ma il flirt, la relazione amorosa; la parola arm, a seconda di come è scritta, ha due significati diversi e nessuno è arma, che in tedesco si dice die Waffe: der Arm è un sostantivo e significa il braccio, arm invece è un aggettivo e significa povero; das Asyl significa asilo politico e non asilo inteso come la scuola per i più piccoli, che invece si dice der Kindergarten o die Kinderkrippe. Die Kamera non è la camera, che in tedesco si dice das Zimmer, ma la macchina fotografica; die Dose non è la dose, che si dice die Dosis, ma la lattina; latte si dice die Milch, mentre die Latte in tedesco significa asticella.
Un prefisso cambia il significato
Il tedesco è una lingua molto specifica e minuziosa, per cui può succedere di trovare parole simili nelle quali cambia solo il prefisso che dona al termine una sfumatura o un significato completamente diverso. Ad esempio il verbo zahlen significa pagare, ma anche il verbo bezahlen: la minima differenza è che il secondo è più usato quando l’azione indica il pagamento a qualcuno e non di qualcosa. Stessa con i verbi kaufen e einkaufen: entrambi hanno il significato di comprare ma si usa il prima per indicare l’acquisto di oggetti singoli o di grandi investimenti, mentre il secondo viene usato per indicare l’acquisto di più oggetti, ad esempio la spesa al supermercato. Lo stesso verbo base kaufen può prendere però anche il prefisso ver-, diventando verkaufen: in questo caso il significato è esattamente l’opposto, cioè vendere.
Un articolo cambia il significato
Ci sono parole in tedesco che si scrivono esattamente allo stesso modo ma hanno genere diverso e per questo cambiano di significato. Ne sono un esempio: der Moment, il momento, e das Moment, il fattore; der Schild, lo scudo, e das Schild, l’insegna; der Teil, la parte, e das Teil, il pezzo; das Band, il legame o il nastro, e der Band, il volume.
Stessa pronuncia, ma scritto diverso
Ogni lingua acquisisce quei termini stranieri che vengono usati più di frequente dai suoi parlanti: pensiamo a parole che pronunciamo frequentemente in italiano come chat, dall’inglese, garage dal francese e blitz dal tedesco. Anche nella lingua tedesca ci sono molte parole straniere diventati comuni che anche se si pronunciano nel modo originale, hanno subìto la trascrizione germanica: ne sono un esempio il saluto italiano ciao (che in tedesco si usa solo per congedarsi), diventato Tschau secondo le regole di pronuncia di questa lingua che vogliono il suono della c dolce riportato dalla sequenza di consonanti tsch; oppure al termine campanile che si è trasformato in Kampanile, perché in tedesco il suono della c dura si riproduce con la k. Anche la parola originaria dal francese buro è stata trasformata in Büro, con la umlaut.
Maschio o femmina (Andrea, Gabriele)
I nomi propri di persona cambiano da paese a paese, ma soprattutto possono essere utilizzati per generi diversi: l’ho imparato a mie spese quando in vacanza studio in Germania raccontavo del mio ragazzo Andrea e negli occhi della famiglia che mi ospitava vidi una nota di imbarazzo. In realtà abbiamo capito subito il malinteso perché avevo utilizzato correttamente il maschile di ragazzo, der Freund, quello che però non tornava era il nome, Andrea, in Germania usato al femminile, mentre la versione maschile è Andreas. Stessa cosa con il nome Gabriele, in tedesco usato al femminile, invece del maschile Gabriel.
Attenzione ai nomi geografici
Anche l’importanza di conoscere i nomi geografici della lingua che si studia l’ho imparato a mie spese, e con il tedesco soprattutto possono essere molto diversi rispetto ai loro equivalenti italiani. Ad esempio Acquisgrana in tedesco si dice Aachen, Berlino Berlin, Monaco München e anche alcune città italiane hanno in tedesco un nome diverso dall’originale: Milano diventa Mailand, Venzia Venedig, Firenze Florenz, Roma Rom (da non confondere con Roma, il termine per indicare le persone di etnia rom). Ma veniamo all’aneddoto che racconto sempre ai miei studenti per far capire l’importanza di conoscere i nomi geografici nella lingua che stiamo studiando. Di ritorno dal mio Erasmus a Bochum, una città vicino a Düsseldorf e Colonia, ho trovato mio papà all’aeroporto con la faccia sconvolta oltre a un numero infinto di chiamate sul mio cellulare: giunto agli arrivi ha controllato il tabellone con i voli che sarebbero atterrati di lì a poco e non trovando il nome del mio aeroporto di partenza, Colonia, ha pensato subito che il mio aereo fosse caduto ed ha pensato bene di allertare tutta la famiglia in cerca di notizie dei telegiornali. Ovviamente il mio aereo non si era schiantato da nessuna parte e mio papà ha avuto una reazione a dir poco esagerata, ma il tutto è nato da un malinteso: Colonia infatti in tedesco si chiama Köln e questo era il nome sul tabellone degli arrivi che mio papà, non conoscendo la lingua, non ha riconosciuto.
Dopo aver visto queste particolarità del tedesco non è venuta anche a te una voglia irrefrenabile di imparare questa lingua? I prossimi corsi iniziano a novembre!