Studiare tedesco è un’impresa, almeno all’inizio quando devi abituarti a un modo di ragionare completamente diverso da quello a cui sei abituatǝ. Come sai se mi leggi da un po’, sono una grande sostenitrice del fatto che il tedesco sia una lingua tutto sommato semplice, addirittura più dello spagnolo. Il tedesco infatti è caratterizzato da regole ferree, pochissime eccezioni, tanta logica e schemi che si ripetono uguali ad aspetti diversi della lingua (come le declinazioni: imparata una, le conosci tutte); lo spagnolo invece, come tutte le lingue romanze, è caratterizzato da moltissime irregolarità e dalla quasi totale mancanza di logica che fa sì che chi vuole impararla per bene debba fare leva principalmente sulla propria memoria.
Per facilitarti ulteriormente l’apprendimento del tedesco ho stilato una lista di errori che spesso sono commessi dagli italiani, così potrai evitare di farli anche tu e ottenere più risultati in meno tempo.
I 6 errori più comuni di chi studia tedesco
Errore n. 1: non avere metodo
Il tedesco, come dicevo sopra, è una lingua basata su regole che molto raramente hanno eccezioni, che ripropone gli stessi schemi per aspetti linguistici diversi e per questo se non adotti un metodo troverai difficile fare tue le strutture e il lessico tipici del tedesco.
Errore n. 2: non imparare subito i generi dei sostantivi
Conoscere i generi dei sostantivi è fondamentale per poter elaborare le frasi e formare complementi, perché in tedesco si creano con la declinazione degli articoli che dipende proprio dal genere dei nomi. La prima cosa che devi fare quindi è armarti di pazienza e iniziare a memorizzare se un sostantivo è maschile, femminile o neutro fin da subito. Puoi aiutarti facendo schemi in cui suddividi le parole in base al genere, puoi usare i colori per indicarli, puoi cercare di ricordare le desinenze che li caratterizzano.
Errore n. 3: non imparare subito la declinazione degli articoli determinativi
Ogni tanto alcun3 non-student3 di tedesco, anche dopo mesi o anni, non ricordano la declinazione degli articoli determinativi: lo ammetto, anche io quando ero una studentessa ci ho messo un sacco di tempo per memorizzarla e non mi rendevo conto di quanto questo mi impedisse di progredire nella lingua. La declinazione dell’articolo determinativo però, oltre a permetterti di formare frasi con i complementi, è la chiave che ti permetterà di conoscere, per similitudine, anche tutte le altre declinazioni della lingua, senza sforzo: quella dell’articolo indeterminativo, degli aggettivi possessivi, dei pronomi personali, degli aggettivi. Prova a tenere lo schema della declinazione in un posto che vedi spesso, così il tuo cervello a lungo andare lo registrerà.
Errore n. 4: pensare in italiano
Questo è l’errore che si commette più spesso quando si studia una lingua straniere, e che è molto deleterio quando la lingua in questione è di un ceppo diverso dalla nostra, come nel caso del tedesco. Rispetto all’italiano che deriva dal latino, il tedesco è una lingua germanica che, tra le altre cose, ha una struttura della frase molto rigida e precisa: se noi pretendiamo di comunicare in tedesco infilando le parole nell’ordine nel quale le metteremmo in italiano – senza alcuno schema – la persona che ci ascolterà molto probabilmente faticherà a capirci. È difficile slegarsi dalla propria lingua madre, ma prima ci riesci, più progressi farai.
Errore n. 5: usare troppo la memoria invece della logica
Sì, quando sei all’inizio nello studio del tedesco devi avvalerti della memoria per imprimere alcune regole nuove e quelle parole che sembrano incomprensibili, non c’è altro modo. Però, poi ti basterà utilizzare la logica per capire il significato di quello leggi e provare a comunicare. Ad esempio, per quanto riguarda i termini, spesso parole diverse possono avere una radice comune, per cui se noi conosciamo il verbo intuiremo facilmente anche il sostantivo che da questo deriva: erfahren significa “fare l’esperienza di qualcosa”, mentre Erfahrung è l’”esperienza”. Come vedi la radice è la stessa e se avessimo conosciuto uno dei due termini, saremmo riuscitǝ a fare ipotesi veritiere sul significato anche dell’altro.
Errore n. 6: non leggere correttamente i dittonghi
La fonetica tedesca è piuttosto semplice perché i termini si leggono per lo più come si scrivono, a parte qualche piccola eccezione. Tra queste eccezioni ci sono i dittonghi, gruppi di due vocali che modificano il loro suono in modo imprevisto. Ad esempio il dittongo <ei> si legge [ai], quello <ie> si legge [i:], <eu> si legge [oi]. Non viene spontaneo mutare questi suoni, ma ti consiglio di sforzarti e ripeterli spesso se vuoi iniziare con il piede giusto a pronunciare in modo corretto.
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